L’annuale celebrazione pasquale dilata il nostro animo alla gioia e illumina di luce nuova i nostri giorni caliginosi. Il nostro tempo, così duramente provato, accoglie quest’anno la bella notizia del Cristo risorto come promessa dell’intervento di Dio nelle travagliate vicende umane. Non v’è dubbio che le severe restrizioni di questi giorni hanno segnato indelebilmente la vita dell’intera collettività e modificato radicalmente il normale svolgimento delle tradizionali manifestazioni religiose, tanto attese dalle nostre Confraternite e dai fedeli. A memoria d’uomo, forse, non si è mai verificato il caso di doverle sospendere in blocco. Sentiamo vivo il dispiacere per quello che accade nel mondo e avvertiamo tutto ciò come una ferita inferta anche all’universo confraternale della nostra Arcidiocesi. Ma la potenza del Signore risorto cura le nostre paure e infonde il necessario vigore per ritornare a sperare. “Non c’è amarezza umana – diceva il Vescovo Tonino Bello – che non si stemperi in sorriso. Non c’è sepolcro la cui pietra non sia provvisoria sulla sua imboccatura”.
Vorremmo augurare a tutti i Confrati e le Consorelle della nostra Arcidiocesi una S. Pasqua da vivere nell’intimità della propria famiglia, “piccola Chiesa domestica”, sorretti dalla certezza che la vittoria pasquale di Cristo contagia di ottimismo più di quanto contagi di paura e di morte il letale virus.
Mons. Giovanni Cassata, Delegato Arcivescovile.
Dott. Maurizio Puleo, Presidente.