La formazione

La Chiesa di Palermo apprezza e valorizza la realtà delle confraternite, riconoscendo in esse una grande opportunità per alimentare la fede del popolo di Dio, che si esprime nella pietà popolare, “frutto del Vangelo inculturato” e pregna di una “sottesa forza attivamente evangelizzatrice” (come ribadito recentemente da Papa Francesco nella sua Visita Pastorale a Palermo e, in precedenza, da San Giovanni Paolo II nell’Esortazione apostolica post-sinodale Christifideles laici). Riportiamo un brano di Sua Eccellenza, l’Arcivescovo Corrado Lorefice, dedicato alle confraternite di Palermo:

“Le confraternite laicali della nostra Arcidiocesi sono sempre state oggetto di particolari cure pastorali da parte degli Eminentissimi Arcivescovi della Chiesa palermitana. L’istituzione del Centro Diocesano per le Confraternite Laicali, voluto dal mio venerato predecessore, il Card. Salvatore Pappalardo, costituisce un evidente segno di quanto questa variegata espressione di vita ecclesiale, capillarmente diffusa in tutto il territorio diocesano, stia a cuore ai Pastori della nostra Chiesa Locale. La stima più volte mostrata anche da me conferma quanto, sulla scia di coloro che mi hanno preceduto in questa sede episcopale, anch’io intenda proseguire nell’opera di valorizzazione del mondo confraternale. Riconosco infatti, in questo ricco patrimonio di fede ereditato dal passato, una realtà ecclesiale capace di costituire, ancora oggi, un valido contributo per la vita di fede di tanti uomini e donne delle nostre comunità, e come espressione di una pietà popolare ancora in grado di parlare al cuore dell’uomo contemporaneo.”

Come sostiene Papa Francesco: «Nella pietà popolare, poiché è frutto del Vangelo inculturato, è sottesa una forza attivamente evangelizzatrice che non possiamo sottovalutare: sarebbe come disconoscere l’opera dello Spirito Santo. Piuttosto, siamo chiamati a incoraggiarla e a rafforzarla, per approfondire il processo di inculturazione che è una realtà mai terminata. Le espressioni della pietà popolare hanno molto da insegnarci e, per chi è in grado di leggerle, sono un luogo teologico a cui dobbiamo prestare attenzione, particolarmente nel momento in cui pensiamo alla nuova evangelizzazione» (EG 126).

Le attività delle Confraternite palermitane

Le confraternite sono istituzioni cariche di storia. Le loro origini non sono facilmente rintracciabili nel tempo, ma certamente possono essere fatte risalire alle prime comunità cristiane. L’associazionismo fu un’esigenza che i primi cristiani sentirono per realizzare la fratellanza e la piena comunione d’amore con Cristo, secondo il principio evangelico: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20). La storia delle confraternite è strettamente connessa con quella della Chiesa. Le confraternite, come le conosciamo oggi, e dalle quali le attuali discendono direttamente senza interruzioni, iniziarono ad esistere nel XII secolo come istituzioni e associazioni di fedeli erette per l’esercizio di opere di carità, di pietà e per l’incremento del culto pubblico. La diffusione delle confraternite, dal XII secolo in poi, fu rapidissima, soprattutto in Francia, Germania, Italia e Spagna. La loro presenza si estese a tutti gli strati sociali. La fiducia che riscuotevano tra i fedeli e il loro esempio di povertà, carità e rettitudine contribuirono enormemente a salvare la Chiesa negli anni della diffusione delle eresie. I laici, associati in confraternite, permisero alla Chiesa di essere presente in tutti gli ambienti e costituirono un vero tessuto connettivo, di fronte al quale l’eresia non ebbe possibilità di attecchire. I membri delle confraternite, a differenza di quelli delle congregazioni religiose, hanno sempre avuto un vantaggio: pur non emettendo voti, vivono e professano la loro fede liberamente nella società e non sono strettamente legati a una regola. Le confraternite, dunque, nel corso dei secoli, hanno costantemente rivestito un ruolo importante, mantenendosi fedeli ai loro scopi di missionarietà, pietà, culto ed esercizio della carità. Esemplare è stata la loro evoluzione storica, poiché hanno saputo interpretare i segni dei tempi, adattandosi ai cambiamenti delle condizioni storiche e difendendosi con forza da attacchi e sistemi repressivi.

  • Favorire e promuovere una vita più perfetta. Le associazioni devono essere strumenti di santità per i loro membri. Ciò viene verificato dalla loro fedeltà verso il Signore e dalla docilità allo Spirito Santo, quindi dall’uso di mezzi di santificazione conformi alla dottrina, alla disciplina e alla tradizione della Chiesa.

  • Promozione del culto pubblico.

  • Diffusione della dottrina cristiana.

  • Pietà e carità. Sono considerate opere di “pietà” tutte le attività spirituali che favoriscono la vita religiosa e cultuale, migliorando la pratica cristiana. Le opere di pietà aiutano a crescere nell’amore e nell’adorazione alla Santissima Eucaristia e alla Santissima Trinità, nonché nel culto e nella devozione alla Beata Vergine Maria e ai Santi.

  • Animazione cristiana dell’ordine temporale.

  • Difesa, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio architettonico e artistico di proprietà delle confraternite.

  • Opere di inclusione sociale sul territorio.

  • Attività sociali e di volontariato per difendere le fasce più deboli della popolazione.

confrati

Le attività delle Confraternite palermitane

Le confraternite sono istituzioni cariche di storia. Le loro origini non sono facilmente rintracciabili nel tempo, ma certamente possono essere fatte risalire alle prime comunità cristiane. L’associazionismo fu un’esigenza che i primi cristiani sentirono per realizzare la fratellanza e la piena comunione d’amore con Cristo, secondo il principio evangelico: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20). La storia delle confraternite è strettamente connessa con quella della Chiesa. Le confraternite, come le conosciamo oggi, e dalle quali le attuali discendono direttamente senza interruzioni, iniziarono ad esistere nel XII secolo come istituzioni e associazioni di fedeli erette per l’esercizio di opere di carità, di pietà e per l’incremento del culto pubblico. La diffusione delle confraternite, dal XII secolo in poi, fu rapidissima, soprattutto in Francia, Germania, Italia e Spagna. La loro presenza si estese a tutti gli strati sociali. La fiducia che riscuotevano tra i fedeli e il loro esempio di povertà, carità e rettitudine contribuirono enormemente a salvare la Chiesa negli anni della diffusione delle eresie. I laici, associati in confraternite, permisero alla Chiesa di essere presente in tutti gli ambienti e costituirono un vero tessuto connettivo, di fronte al quale l’eresia non ebbe possibilità di attecchire. I membri delle confraternite, a differenza di quelli delle congregazioni religiose, hanno sempre avuto un vantaggio: pur non emettendo voti, vivono e professano la loro fede liberamente nella società e non sono strettamente legati a una regola. Le confraternite, dunque, nel corso dei secoli, hanno costantemente rivestito un ruolo importante, mantenendosi fedeli ai loro scopi di missionarietà, pietà, culto ed esercizio della carità. Esemplare è stata la loro evoluzione storica, poiché hanno saputo interpretare i segni dei tempi, adattandosi ai cambiamenti delle condizioni storiche e difendendosi con forza da attacchi e sistemi repressivi.

  • Favorire e promuovere una vita più perfetta. Le associazioni devono essere strumenti di santità per i loro membri. Ciò viene verificato dalla loro fedeltà verso il Signore e dalla docilità allo Spirito Santo, quindi dall’uso di mezzi di santificazione conformi alla dottrina, alla disciplina e alla tradizione della Chiesa.

  • Promozione del culto pubblico.

  • Diffusione della dottrina cristiana.

  • Pietà e carità. Sono considerate opere di “pietà” tutte le attività spirituali che favoriscono la vita religiosa e cultuale, migliorando la pratica cristiana. Le opere di pietà aiutano a crescere nell’amore e nell’adorazione alla Santissima Eucaristia e alla Santissima Trinità, nonché nel culto e nella devozione alla Beata Vergine Maria e ai Santi.

  • Animazione cristiana dell’ordine temporale.

  • Difesa, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio architettonico e artistico di proprietà delle confraternite.

  • Opere di inclusione sociale sul territorio.

  • Attività sociali e di volontariato per difendere le fasce più deboli della popolazione.

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